Milano – Il mercato italiano del giocattolo chiude il 2020 in perdita, un dato fortemente influenzato dall’emergenza sanitaria, dalle numerose misure di sicurezza e dalle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del virus. Secondo le rilevazioni di The Npd Group, società internazionale specializzata nelle ricerche e informazioni di mercato, il 2020 ha fatto registrare una flessione per il toys market pari al 6,9% a valore e del 15% a volume rispetto al 2019. Cresce invece il prezzo medio di acquisto, che si attesta sul valore di 15,77 euro (+10%).
La chiusura dei negozi di giocattoli durante il lockdown primaverile ha causato una perdita di almeno 45 milioni di euro (-35%), recuperata in parte già dai primi mesi estivi con la riapertura degli store. Nei mesi di settembre e ottobre si è registrato un leggero anticipo degli acquisti natalizi con un incremento del fatturato di circa 7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Il trimestre ottobre-dicembre, grazie al riconoscimento di giochi e giocattoli come beni essenziali dal Governo italiano (unico caso in Europa) e alle campagne a sostegno del settore lanciate anche da Assogiocattoli, ha generato oltre la metà del fatturato dell’intero anno, riportando tuttavia un calo rispetto al 2019.
Tra i prodotti, la super categoria Dolls mantiene il podio dei più venduti in assoluto nel 2020, nonostante sia quella che in generale ha subito il maggior calo, anche se mitigata da una ripresa del segmento delle Fashion Dolls. Fanno registrare un segno positivo i Building set (+2%) e ancor di più i Games & puzzle (+11%). Fra le top property, al primo posto si classifica Barbie, seguita da L.O.L Surprise! e Lego City. Tra i franchise che incrementano maggiormente il fatturato rispetto allo scorso anno troviamo Me Contro Te, Na! Na! Na! Surprise e Nintendo (Super Mario).