Roma – Per le aziende italiane l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale è una “svolta epocale”, dai risvolti “mediamente positivi”, ma che potrà avere anche ricadute “sgradevoli”. È quanto emerge dal primo rapporto annuale sull’intelligenza artificiale, redatto dall’osservatorio permanente dedicato al tema, realizzato in collaborazione con Intesa SanPaolo.

Secondo quanto rivela lo studio, divulgato dal Sole 24 Ore, oltre la metà del campione ha già iniziato ad adottare soluzioni di IA all’interno della propria azienda. La tecnologia porterà, infatti, alcuni benefici strategici: l’aumento dell’efficienza operativa, la riduzione dei tempi di esecuzione delle attività, maggiore capacità di comprensione delle dinamiche del mercato e dunque maggiore competitività, per citarne alcuni. Non mancano, però, difficoltà. Alcune aziende, ad esempio, hanno menzionato criticità nell’integrare l’IA nelle proprie operazioni, nella formazione del personale e nella mancanza di esperienza interna (con la conseguente necessità di assumere personale qualificato).

Nessuna tra le aziende intervistate, comunque, ritiene che l’impatto dell’IA non sarà significativo e potrà essere solo negativo. Anzi, per l’82% degli intervistati, l’intelligenza artificiale aumenterà la competitività globale all’interno delle aziende con innovazione ed efficienza. Motivo per cui, secondo lo studio, le attività avviate non resteranno isolate. Le principali aree di attenzione riguardano il miglioramento della relazione con il cliente, l’amministrazione, la sicurezza informatica e la manutenzione predittiva, ma anche ricerca e sviluppo, risorse umane e supply chain.

Mancano, però, consapevolezza, così come delle best practice da seguire. Infatti, se il 43% del campione intervistato ha dichiarato di avere identificato successi tangibili legati all’IA, il 28% ha individuato casi isolati, mentre il 29% non ha trovato esempi da seguire. Le imprese, inoltre, temono che, con la diffusione dell’IA, possano esplodere anche le fake news, con il rischio di ricadute negative sulla reputazione aziendale, sulla credibilità e le relazioni con gli stakeholder.