Basilea (Svizzera) – Secondo uno studio dell’Università di Basilea, alcuni giocattoli, spesso definiti ‘smart’ per l’utilizzo di software o accesso a Internet, non proteggono adeguatamente la privacy dei bambini, raccogliendo diversi dati relativi alle vite dei più piccoli.
“La sfera privata dei bambini merita di essere meglio protetta”, ha dichiarato l’autrice principale dello studio, Julika Feldbusch, citata in un comunicato diramato dall’ateneo renano. La ricerca si è concentrata su alcuni prodotti elettronici, come il lettore musicale Toniebox, responsabile secondo lo studio di registrare in modo preciso quando viene attivato il giocattolo e quali sono le scelte di utilizzo dei bambini, per poi inviarle al produttore; e la penna Tiptoi che, secondo il team di ricerca, non cripterebbe i dati raccolti in modo sufficientemente sicuro.
I risultati di questo studio verranno presentati il 4 e 5 settembre all’Annual Privacy Forum di Karlstad (Svezia), precisa l’Università di Basilea. Secondo i ricercatori, i produttori di giocattoli dovrebbero dare priorità alla sfera privata e alla protezione dei loro giocattoli più di quanto abbiano fatto finora. Oltre a essere favorevole a un’etichetta di protezione dei dati, il gruppo di studio raccomanda che la conformità agli standard di sicurezza e di protezione dei dati sia indicata sulla confezione, analogamente a quanto accade con le informazioni nutrizionali sugli alimenti.