Roma – Dal 2017 a oggi, il valore della produzione audiovisiva è più che raddoppiato. E anche l’occupazione continua a crescere, segnando un +3,5%. A sostenerlo, il VI Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale realizzato da Apa – Associazione produttori audiovisivi.

Il 71% dei ricavi del settore audiovisivo vengono provengono dalla Tv, per la quale le produzioni sono in crescita dell’8%. Ma sono aumentate anche le produzioni per il cinema (+21%) e per le piattaforme video on demand (+16%). Netto lo sviluppo dell’industria audiovisiva italiana: con oltre 12 miliardi di euro nel 2023, i ricavi registrano una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Se la televisione resta ancora oggi il primo mezzo audiovisivo, con 8,2 miliardi di euro in ricavi, le piattaforme online raggiungono i 2,8 miliardi (24% del totale mercato). La restante quota proviene dalla sala cinematografica, in forte recupero rispetto agli anni della pandemia.

La serialità è il formato dominante: oltre a teen e crime spiccano period, biopic e romance. Ma all’interno del genere, la sorpresa è la grande crescita del settore kids ed e early teens, i prodotti per i più giovani. Aumenta il numero delle opere e dei produttori coinvolti. E aumentano anche i costi. Crescono sia i titoli sia le ore di programmazione della produzione indipendente su Netflix e Paramount+, mentre calano su Amazon Prime, Rai Play, Discovery e Infinity.