Milano – Il mercato italiano dell’home entertainment ha chiuso il 2019 in contrazione dell’11,5% rispetto all’anno precedente, piazzandosi a quota 255,6 milioni di euro. È quanto emerge dai dati di GfK per Univideo, associazione di categoria che riunisce gli editori audiovisivi su media digitali e online. In particolare, cala il fatturato derivante dalla vendita di supporti fisici, che si ferma a 154 milioni di euro, mentre cresce quello legato alle transazioni digitali, che raggiunge quota 101,7 milioni.
Il lockdown ha fortemente influenzato il digitale, portando a un +73% nel tempo speso nella fruizione di video, con un +30% per le piattaforme digitali e un +20% per la Tv. Aumenti che hanno resistito parzialmente anche dopo la riapertura: +38% sul totale video e +19% per le piattaforme ma -4% per la Tv.
Osservando i dati relativi alla fruizione per fascia d’età, aumentano gli spettatori over 55 (+35%) così come quelli tra i 14 e i 24 anni (+49%). Invece, per quanto riguarda i contenuti, crescono i film, che durante il lockdown avevano addirittura superato le serie Tv.
In media ogni mese sono stati 21,2 milioni gli italiani che hanno consumato contenuti video digitali, di cui il 40% ha sottoscritto un abbonamento a piattaforme di streaming. Inoltre, in 2,3 milioni si sono rivolti a dvd e blu-ray.