Milano – Il 30% degli italiani ritiene di vivere oggi in una condizione economica peggiore del 2023, mentre il 62% afferma che le difficoltà di spesa sono le medesime dell’anno appena terminato. È quanto emerge dall’ultima analisi di Niq, intitolata Consumer Outlook 2024 e dedicata alle prospettive dei consumatori, alla percezione e alle intenzioni di spesa degli italiani per il 2024.

Nonostante l’inflazione a fine 2023 sia ormai allineata con la media europea, in Italia si soffre per una stagnazione dei salari dei lavoratori, che nel concreto si traduce in una diminuzione dei salari reali del -7,3%, con conseguente perdita del potere d’acquisto delle famiglie italiane. Ad oggi, il fenomeno dell’erosione della retribuzione, se paragonato ad altri stati europei, è una criticità tutta italiana: i valori registrati in Germania (-3,3%), Gran Bretagna (-2,9%), Francia (-1,8%) e Spagna (-1,2%) rivelano un controbilanciamento dell’inflazione con un innalzamento dei compensi.

Il 50% dei consumatori del Bel Paese – il 40% in Europa – sceglie di acquistare prodotti in promozione e fare scorte oppure comprare all’ingrosso quando la marca prediletta è soggetta a sconto (32% vs 29% Europa). Il 68% delle famiglie italiane limita le occasioni di svago e tempo libero, trascorrendo più tempo tra le mura domestiche.