Burbank (Usa) – Era già stata annunciata a gennaio, ma poi è stata posticipata sino ad ora, la serie di licenziamenti in Pixar. La casa di produzione di Toy Story, Up e tantissimi altri capolavori di animazione rinuncerà quindi a 175 dipendenti, il 14% della sua forza lavoro. Una scelta che trova la sua origine nei piani di ridimensionamento di Disney+, dopo che Bob Chapek, l’ex ceo Disney (a cui fa capo anche Pixar), aveva effettuato assunzioni aggiuntive nell’intenzione di creare nuove serie originali per la piattaforma di streaming. Con il ritorno al comando di Bob Iger, ceo da novembre 2022, è arrivata una netta inversione di rotta, anche alla luce dei risultati non eccezionali della divisione, che hanno registrato un utile per la prima volta solo nell’ultimo trimestre.
Pixar ora accantonerà i contenuti esclusivi per Disney+ e si concentrerà sui lungometraggi destinati al cinema. Sul versante streaming, però, ci sarà una novità: Disney e Warner Bros. Discovery hanno annunciato una collaborazione per offrire pacchetti congiunti dei loro servizi – inizialmente disponibili solo negli Stati Uniti.