Roma – “Il ruolo economico e sociale del commercio, dei servizi di prossimità, sempre più si scontra col preoccupante fenomeno delle chiusure delle attività nelle città, dai centri storici alle periferie. La riduzione del numero di negozi, negli ultimi undici anni, ha addirittura superato in alcuni territori il 25%”. È quanto ha spiegato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, durante la 38esima assemblea generale della confederazione, tenutasi il 12 giugno presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma. Per questo, all’interno dell’Ue, “va livellato il campo di gioco: stesso mercato, stesse regole, amministrative o fiscali che siano”, ha affermato Sangalli. “Penso alla Global minimum tax, per la quale occorre un deciso impegno europeo: resta determinante per raggiungere una giusta tassazione delle grandi multinazionali, delle grandi piattaforme digitali globali”.
Altra questione toccata dal presidente di Confcommercio, la riduzione del cuneo fiscale, che va riconfermata per il 2025 e resa strutturale. Il fisco è un tema che “da tempo meritava un ridisegno complessivo con la riduzione del carico impositivo, il contrasto di evasione ed elusione, la semplificazione degli adempimenti, la certezza del diritto. Il percorso attuativo della riforma deve necessariamente fare i conti con il ‘sentiero stretto’ della finanza pubblica e con la disciplina di un rinnovato Patto europeo di stabilità e crescita. Nessun pasto è gratis: è, allora, necessario razionalizzare la struttura della spesa pubblica e, in particolare, riordinare le spese fiscali”. Sangalli ha affermato anche che “la risposta più efficace alla questione del salario minimo” è “la responsabilità comune nel rafforzare il ruolo della contrattazione esercitata da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro e il mondo delle imprese”.