Bruxelles (Belgio) – La Toy Industries of Europe (Tie), l’associazione europea che rappresenta il settore del giocattolo, ha acquistato oltre 100 prodotti da commercianti terzi, sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea, su 10 marketplace online: Allegro, AliExpress, Amazon Marketplace, Bol, Cdiscount, Fruugo, Light In The Box, Shein, Temu e Wish. 

Ben l’80% degli articoli comprati non soddisfaceva gli standard di sicurezza stabiliti dalla direttiva Ue 2009/48/ CE. Ad analizzare uno per uno questi prodotti è stato un laboratorio indipendente, che ha rilevato gravi rischi per la salute dei bambini, tra cui quello di soffocamento e la presenza di sostanze chimiche tossiche. C’è tuttavia da specificare che questo esercizio di acquisto si è concentrato esclusivamente su giocattoli senza marchio e giocattoli con marchi sconosciuti messi in commercio da venditori terzi tramite marketplace online. Non sono stati acquistati giocattoli di marca, quindi i risultati non riflettono la sicurezza di tutti i prodotti disponibili su queste piattaforme. 

Tie ha stilato un elenco completo (disponibile a questo link) di tutti giocattoli non sicuri identificati, insieme a un’analisi dettagliata dei che presentano. Alcuni prodotti possono rompersi troppo facilmente in piccole parti, che possono causare soffocamento a un neonato. Sono stati trovati magneti in grado di perforare l’intestino se ingeriti e, in un caso, uno scomparto per batterie a bottone troppo accessibile. E ancora: slime contenente un livello di boro oltre 13 volte superiore al limite stabilito per legge. 

In materia di sicurezza, l’Unione europea ha delle norme molto severe e, in base ai dati di Tie, i produttori che operano nel nostro continente – nel 99% dei casi piccole e medie imprese – investono moltissimo in test di conformità. Quello che sfruttano invece i commercianti disonesti è una scappatoia legale: quando sono coinvolti i venditori extra Ue, il marketplace online non è considerato un operatore economico, e quindi non ha alcuna responsabilità in merito alla sicurezza dei giocattoli. 

Secondo Tie non esiste una soluzione univoca: è fondamentale affrontare sia la responsabilità per i prodotti non sicuri venduti online, sia rafforzare l’applicazione delle norme, soprattutto in dogana. Per tappare la falla legale, l’Ue deve garantire che il marketplace online sia riconosciuto come operatore economico, in modo che possa essere legalmente responsabile dei giocattoli di cui facilita la vendita, se non c’è nessuno all’interno dell’Ue che si assume tale responsabilità. In secondo luogo, bisogna accelerare la revisione doganale dell’Unione europea, per garantire che ci sia sempre qualcuno nell’Ue responsabile delle importazioni da paesi terzi.