Londra (Uk) – Dopo l’esperimento della Toy Industries of Europe (Tie), anche la British Toy & Hobby Association (Btha), l’associazione britannica di categoria per il settore del giocattolo, ha pubblicato i risultati della sua ultima indagine sui marketplace online. Analogamente a quanto rilevato da Tie, la Btha ha riscontrato che l’85% dei giocattoli acquistati da venditori terzi potrebbe essere un pericolo per i bambini, mentre l’8% è illegale. Questo nuovo test è stato effettuato su 11 marketplace, tra cui Amazon, eBay, Shein e Temu.
“Nonostante anni di prove e il tempo che i marketplace online hanno avuto per apportare miglioramenti al loro servizio, purtroppo i giocattoli pericolosi vengono ancora venduti in grandi quantità”, ha sottolineato Kerri Atherton, responsabile degli affari pubblici presso Btha. “I consumatori si aspettano, giustamente, che i giocattoli resi disponibili tramite queste note piattaforme siano sicuri per i loro bambini, eppure scopriamo costantemente che la maggior parte dei toys dei venditori terzi rappresenta un rischio per la sicurezza”.
Secondo Btha, nonostante i marketplace online svolgano un ruolo significativo nel panorama generale della vendita al dettaglio, le normative e la loro applicazione non sono riuscite a tenere il passo con i cambiamenti nelle catene di fornitura. E, come già evidenziato dalla Tie, il problema principale è che i marketplace online non sono legalmente responsabili della sicurezza dei prodotti commercializzati dai loro venditori terzi.
Il problema non riguarda solo i giocattoli: organizzazioni come Which?, ma anche l’Office for Product Safety and Standards hanno riscontrato forti irregolarità in diversi prodotti di consumo venduti sui marketplace.