Roma – Logistica italiana tra luci e ombre. Se da un lato, nel 2023, il comparto ha registrato un fatturato di 115,8 miliardi di euro, con una previsione di crescita dello 0,7% per il 2024 (dati Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano); dall’altro, a pesare sul settore è la forte mancanza di forza lavoro.

Secondo le stime di Confetra – Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, mancherebbero all’appello oltre 22mila autisti di camion in Italia (230 mila in tutta Europa). “Ma il deficit riguarda anche operatori logistici e di magazzino, macchinisti e spedizionieri”, ha sottolineato il presidente della Confederazione, Carlo De Ruvo, in occasione dell’assemblea pubblica che si è svolta il 19 novembre a Roma. “In Italia abbiamo un serio problema di ricambio generazionale, causato anche dalla scarsa attrattività delle professioni logistiche, ancora legata a un immaginario collettivo ben lontano dalla positiva realtà del contratto di lavoro nazionale, attualmente in fase di rinnovo, e dagli sviluppi tecnologici indotti dalla digitalizzazione […] In generale, la fotografia è quella di un settore che continua a essere competitivo, serve però una governance complessiva, regolatoria e infrastrutturale, che permetta al comparto di reagire alle molteplici sfide che lo attendono”.