Milano – L’inflazione, l’instabilità geopolitica e un’offerta di mercato meno dinamica stanno ridimensionando le abitudini di spesa degli italiani, in particolare sui beni discrezionali come i dispositivi elettronici e gli abbonamenti ai servizi on demand.

Secondo un recente report di Deloitte, circa il 70% degli italiani utilizza ormai dei servizi Svod (Subscription video on demand) a pagamento come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+, ma il costo rimane un elemento critico: il 18% ha cancellato un abbonamento nell’ultimo anno per ragioni economiche. Nonostante ciò, il numero medio di abbonamenti a pagamento per nucleo familiare ha superato per la prima volta la soglia di due, segno di un interesse stabile per i contenuti digitali. Il 63% degli utenti integra servizi gratuiti e a pagamento, con solo il 7% che si rivolge unicamente alle offerte a pagamento.

Gli italiani continuano poi a utilizzare la Tv come principale fonte di informazione (62%), seguita dai canali digitali come siti web di informazione (41%) e social media (31%). Proprio questi ultimi rimangono centrali anche per l’acquisto: il 36% degli italiani ha comprato su queste piattaforme, con un’impennata al 53% per la fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni.