Milano – L’e-commerce si conferma un motore fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e ambientale dell’Italia. Nel 2023-2024, il settore ha prodotto un impatto complessivo pari a 150,1 miliardi di euro – di cui 88,6 miliardi di euro di valore aggiunto – che equivale al 7% del Prodotto interno lordo italiano.

Questo valore si suddivide in tre componenti principali: 58,9 miliardi di euro di ricadute dirette derivanti dalle attività degli online seller; 50 miliardi di euro di ricadute indirette, ovvero l’apporto economico dei fornitori e dei servizi a monte e a valle; e 41,2 miliardi di euro di ricadute indotte, cioè gli effetti positivi sul resto del sistema economico.

Questo è quanto emerge dalla nuova edizione dello studio ‘L’e-commerce crea valore per l’Italia‘, realizzato da Netcomm, il Consorzio del commercio digitale in Italia, in collaborazione con Althesys, società indipendente di consulenza strategica e ricerca economica.

L’e-commerce e la sua filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori in Italia compreso l’indotto, in crescita del 15% tra il 2022 e il 2023, e pari al 6,8% degli occupati in Italia, e hanno contribuito a generare un totale di 40,3 miliardi di euro di salari lordi nella sola filiera (+13,8%rispetto al 2022). Di questi, 1,17 milioni di lavoratori sono impiegati direttamente nella value chain del commercio digitale: 310mila nei comparti dei fornitori, 542mila tra retailer, brand e marketplace, e 319mila nei servizi di logistica, consegna e pagamento.

Dal lato dei consumatori, i dati evidenziano che nel 2024 il 44,3% degli italiani sopra i 14 anni ha effettuato almeno un acquisto online, con un aumento di dieci punti percentuali rispetto al 2019.