Milano – Il comparto baby care continua a vivere una fase complessa. Secondo i dati Niq, il 2024 si è chiuso con un calo del -2,2% a valore e un più contenuto -0,3% a volume. Il 2025 si apre con un andamento ancora negativo, condizionato soprattutto dalla puericultura leggera (che rappresenta il 24,5% del fatturato) e dai dispositivi elettronici (5,2%).
Segnali positivi arrivano invece dalla puericultura pesante, che rappresenta la quota principale del mercato (70,3%) e segna un +3,8% a volume, trainata in particolare dai seggiolini auto. Il segmento più dinamico resta quello degli ‘ex multigruppo’ (dalla nascita a 150 cm), in crescita sia a valore che a volume trasversalmente ai canali. In flessione invece passeggini e seggioloni, penalizzati rispettivamente dal calo dei sistemi modulari e dalla contrazione dei prezzi medi.
Sul fronte della distribuzione, i mass merchandiser recuperano leggermente rispetto al 2024, mentre il canale specializzato registra una flessione più marcata. La fotografia di mercato si inserisce in un contesto reso più complesso dalla denatalità, che limita il potenziale di crescita e impone nuove sfide strategiche alle aziende del settore.