Bruxelles (Belgio) – Da un’indagine della Banca centrale europea (Bce) emerge che un consumatore europeo su quattro non compra più prodotti americani, come si legge su Repubblica. I dazi Usa, dunque, non colpiscono solo le prospettive di crescita e la bilancia commerciale dei Paesi coinvolti, ma anche le abitudini dei consumatori.

Dall’indagine emerge infatti una fortissima preoccupazione sull’impatto delle nuove tariffe doganali: il 40%, spiega sempre il quotidiano, ritiene che faranno aumentare l’inflazione, e il 13% teme un impatto negativo diretto sulle proprie finanze. E il 16% ha cominciato a tagliare su tutto, soprattutto la parte di spesa non strettamente necessaria: si tratta in particolare delle famiglie con minore potere d’acquisto. Ma c’è anche un 26% che ha operato un taglio ‘selettivo’, eliminando esclusivamente gli acquisti di prodotti statunitensi. In questo caso, secondo gli analisti della Bce, non sono solo persone con difficoltà economiche: per il 20% delle famiglie ad alto reddito il ‘boicottaggio’ arriva quasi a quota 30%. Stessa percentuale se si mettono a confronto i consumatori con alta e bassa competenza finanziaria: nel primo caso a fuggire dai prodotti Usa è il 30%, contro poco più del 20% nel secondo.

Ci sono poi altri due tipi di comportamenti indotti dai dazi: il primo è risparmiare, una scelta che non vede troppe differenze dovute al reddito. E poi c’è anche una piccola quota, inferiore al 10%, che preferisce anticipare la spesa, forse per evitare di dover comprare quello che serve all’ultimo minuto, a prezzi ancor meno convenienti.