Pesaro – I videogiochi non sono soltanto un passatempo: contribuiscono al benessere psicofisico, stimolano le capacità cognitive e rafforzano le relazioni sociali. È quanto emerge da The Power of Play, studio globale condotto su oltre 24mila videogiocatori in 21 Paesi tra cui l’Italia, presentato a Pesaro in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale e promosso da Entertainment Software Association (Esa) in collaborazione con Video Games Europe e IIdea.
Secondo la ricerca, oltre il 70% dei giocatori italiani utilizza i videogiochi per rilassarsi e ridurre lo stress, il 60% per alleviare l’ansia e quasi la metà per combattere la solitudine. Quasi un intervistato su due riconosce inoltre nei videogiochi uno stimolo cognitivo efficace, in particolare grazie a puzzle game, giochi d’azione e titoli basati su abilità.
L’esperienza videoludica è percepita anche come un’opportunità di crescita personale e professionale: il 70% ritiene che favorisca la creatività, il 67% il problem solving e il 64% il lavoro di squadra. Per il 28% dei rispondenti, il videogioco ha persino influenzato le scelte di studio o di carriera.
Lo studio evidenzia infine l’importante dimensione sociale del videogioco: il 39% dei genitori afferma che giocare insieme ai figli ha migliorato la relazione familiare, mentre il 61% riconosce ai videogiochi la capacità di creare nuove connessioni e il 55% dichiara di aver scoperto nuove forme di intrattenimento culturale grazie ad essi.
Il report completo, con il focus sui dati italiani, è disponibile a questo link.