Bruxelles (Belgio) – L’Unione europea cambia le regole del gioco per le spedizioni provenienti dai Paesi extra-Ue. L’Ecofin – il Consiglio in cui si incontrano i ministri dell’Economia e delle finanze degli Stati membri – ha dato il via libera all’abolizione dell’esenzione dai dazi doganali per le spedizioni di valore inferiore ai 150 euro, i cosiddetti ‘mini pacchi’, oggi uno dei canali principali del boom dell’e-commerce cinese. Una decisione che, nelle intenzioni del Consiglio, punta a frenare una concorrenza ritenuta sleale e a riportare equilibrio nel commercio al dettaglio europeo. Il provvedimento, infatti, prende di mira soprattutto i pacchi provenienti da colossi come Temu e Shein, principali responsabili dell’impennata delle spedizioni a basso costo.
Le dimensioni del fenomeno sono state delineate dai numeri forniti da Bruxelles: nel 2024 sono entrati nell’Ue 4,6 miliardi di articoli del valore inferiore ai 150 euro. Di questi, ben il 91% proveniva dalla Cina. Secondo il commissario europeo Valdis Dombrovskis, l’abolizione dell’esenzione è “una risposta al drastico aumento del volume di merci vendute online e spedite direttamente ai clienti nell’Ue da paesi terzi. L’imposizione di dazi doganali su tali spedizioni rappresenta un passo importante per garantire parità di condizioni per le imprese europee, e rafforzare ulteriormente la nostra unione doganale”.
Sebbene il regolamento doganale completo entrerà in vigore nel 2028, i ministri Ue puntano ad anticipare la stretta già al 2026, con una soluzione transitoria ancora da definire nel dettaglio, in attesa dell’attivazione del nuovo data hub doganale europeo.
Nel frattempo, il Governo Meloni valuta di inserire in Manovra una misura parallela: un contributo fisso di 1-2 euro per ogni pacco extra-Ue sotto i 2 kg di peso. Misure simili sono allo studio anche in Francia, con l’ipotesi di un’imposta da 2 euro a pacco sulle spedizioni extra-Ue di valore contenuto, qualificandola come imposta ambientale e di equità fiscale.
