Billund (Danimarca) – Dopo lo stop alla produzione di mattoncini in Pet riciclato, perché comportavano maggiori emissioni di carbonio rispetto alla plastica tradizionale, Lego ha confermato il suo impegno nella ricerca di materiali più sostenibili.
Solo l’anno scorso ha aumentato del 60% la spesa in ricerca e sviluppo di nuovi materiali rispetto al 2022, e ora sta valutando ulteriori opzioni. Tra questi, l’arMabs, che contiene marmo artificiale riciclato (come quello impiegato nei piani di lavoro delle cucine), e che l’azienda impiega già in 500 elementi a catalogo, e che punta a inserire nel 60% dei set messi in commercio. Un altro materiale che sta entrando in produzione è l’ePom, una resina poliacetalica derivante dal metanolo prodotto con energia rinnovabile, che verrà impiegato per alcuni pezzi, come gli assi delle ruote dei playset.
Per quanto riguarda invece i materiali che contengono materie prime rinnovabili provenienti da riciclo chimico, l’impiego lo scorso anno è stato del 18% delle plastiche trasformate. Tuttavia, il gruppo danese non considera questa una soluzione a lungo termine, ma solo la migliore opzione del momento, nell’attesa di uno sviluppo di materiali più sostenibili.