Milano – Ispirandosi alla personalità fuori dagli schemi di Furby, Hasbro ha commissionato una ricerca sulla pressione sociale che investe, purtroppo, anche i più piccoli. I risultati dello studio, condotto online da Research Without Barriers, sono sorprendenti: due terzi (65%) dei genitori riconosce che i loro figli si sentono inibiti nel mostrare il loro vero io, temendo il giudizio altrui. Un aspetto ancora più preoccupante è che l’87% dei genitori crede che le proprie figlie siano particolarmente vulnerabili a tali pressioni. Le bambine, in particolare, sembrano sentire maggiormente il peso della società su come dovrebbero apparire e comportarsi, con il 56% dei genitori che nota una pressione riguardo l’abbigliamento, le influenze online (48%) e le aspettative legate al proprio aspetto fisico (46%).

Per venire incontro alle necessità dei più piccoli, e per supportare i genitori nell’impresa di valorizzare la loro unicità e nell’insegnare come resistere alle aspettative sociali, Hasbro si è confrontata con gli psicologi che collaborano con Therapyside, realtà da sempre impegnata nell’abbattere lo stigma associato alla salute mentale e rendere l’assistenza psicologica più accessibile a tutti.

“La fragilità rilevata nelle bambine e nelle adolescenti, inoltre, conferma il bisogno ‘emergenziale’ di creare spazi di ascolto, di confronto e di elaborazione dedicati al supporto di un processo di sviluppo personale meritevole di fondamenta solide”, ha commentato  la dottoressa Claudia Campisi, psicologa che collabora con Therapyside. “Gettare le basi per un’autostima pronta alle sollecitazioni dell’età adulta prevede una rete di sostegno nel tempo che dalla famiglia si estenda agli altri adulti significativi e alle istituzioni che accompagnano la crescita dei nostri ragazzi. Una delle sfide educative odierne è rappresentata, pertanto, dal lavoro sulle emozioni. Questo per insegnare loro a riconoscerle in sé stessi e negli altri (empatia), per rispettare le diversità in un’ottica inclusiva e con l’obiettivo di sviluppare e acquisire competenze soft utili per la vita”.